Ricompaio oggi, dopo una lunga assenza, non perché mi senta emotivamente al top, quanto perché il guardare oltre il proprio orticello di sofferenza aiuta a farsi coraggio e a sentire, nella vicinanza con gli altri, l’amore di cui tutti abbiamo bisogno.
Oggi voglio parlarvi di Silvia e Cristiano, una coppia come tante ne conosciamo, affiatata, innamorata, unita dagli stessi ideali di vita.
Nel 2012 il sogno di dare un volto al loro sentimento si realizza con l’arrivo di Martina, la nostra amata Marty, una bimba bellissima e dolcissima, desiderata, attesa e accolta come il dono più prezioso che un essere umano possa ricevere.
Marty non nasce sotto una buona stella e non a causa di malattie ereditarie o per negligenza materna, quanto perché il parto spontaneo, che prova duramente madre e figlia, viene preferito al cesareo d’urgenza, atto a scongiurare sofferenza fetale.
La piccolina ha il cordone ombelicale avvolto attorno al collo, è cianotica e quando viene alla luce la madre non la sente piangere.
Silvia non ha dubbi, sua figlia paga le conseguenze di valutazioni errate!
Per Marty inizia una strada tutta in salita, una sfida quotidiana, affrontata con una forza che in una creatura così piccola pare impensabile.
Dai 4 mesi sopporta crisi epilettiche che non le hanno mai dato tregua, un ritardo motorio importante che ne nega la possibilità di stringere un oggetto, di stare in piedi, seduta o anche solo di sorreggere il capo.
Una peg la alimenta, in maniera alternativa, un ricambio incessante di busti ortopedici cerca, inutilmente, di arginare una scoliosi che si aggrava.
Nell’agosto del 2022 la situazione si complica, Silvia e Cristiano vengono messi al corrente della necessità di un intervento delicato e non procrastinabile, confermato, nell’ottobre successivo, da una visita ortopedica privata.
È deciso, a gennaio 2023 si affronterà questa nuova incognita, i genitori si fanno forza a vicenda, impauriti ma fiduciosi di vedere migliorare le condizioni di salute della loro figlia.
Aprile è alle porte, Marty non è stata operata, staziona da settimane in ospedale, con madre e padre che non l’abbandonano un solo istante.
Accartocciata nel suo dolore, oggi, necessità costantemente di ossigeno e la peg non è più in grado di garantirle una adeguata nutrizione.
Il peso corporeo, calato drasticamente, non le può consentire si affrontare e superare l’ingresso in sala operatoria, per questa ragione si sta tutti, anche noi che abbiamo imparato a volerle bene, fermi a un bivio, in preghiera e in attesa, aggrappati alla speranza di una luce che indichi una direzione sicura.
Vi chiedo, amici, di condividere le mie parole sui vostri social e di contattare Silvia, su Instagram o Facebook, alla pagina “gliamicidimarti”, se siete genitori, parenti o amici di persone che si sono trovate a vivere situazioni similari, o medici in grado di accompagnarla e indirizzarla in un percorso che aiuti Martina.
Vi ringrazio, anticipatamente, tutti, a nome di Silvia, Cristiano e Marty.
PS: Tornerò in questi giorni per sbloccare i commenti e leggere le vostre pagine, un bacio … – Carla –