Tre mesi … infiniti!

Riesco ancora a perdermi nei tuoi occhi e a trovare pace nel ricordo del tuo sorriso.
– Carla

Sono trascorsi 3 mesi, un tempo che mi sembra infinito, nonostante riesca a viverti in ogni attimo e angolo delle mie giornate.
Ti assaporo nei gesti e mi sorprendo, sentendo ancor più abissale il vuoto, vestendo con un sorriso la lacrima che, aggrappata alle ciglia, s’arrende e si lascia cadere.
È proprio vero, ciò che fai per i tuoi figli non svanisce, è l’essenza che li terrà per mano e li scorterà fino al traguardo, a ritrovare braccia accoglienti e protettive.
Sono riuscita a dirti, ancora una volta, “Sei la madre migliore del mondo”, quando potevano parlare solo i tuoi occhi e non eri in grado di sussurrare più nulla, eppure, l’Amore che sento per te mi sembra rimasto in tasca, in attesa di essere ancora spedito chissà dove.
Ogni giorno mi domando se, nella nuova casa, hai ripreso a camminare e a correre, se le tue mani ricurve e le braccia spente riescono a cucinare e a ricamare, se canti, come facevi ascoltando Radio Montecarlo e se hai cura di tutti i tuoi animali, gatti, cani, pennuti, tartarughe e un curiosissimo rospo.
Ti avranno attesa, in festa, sul Ponte Arcobaleno, ne sono certa …
I vicini di casa e gli amici ti chiamavano S.Francesco!
Mi chiedo, ancora, quale gioia possa aver attraversato il tuo cuore nello stringere tua madre e tuo padre, i tuoi fratelli, le persone per le quali hai speso, sempre, preghiere e amabili parole.
Mi chiedo “Mamma sei felice?”.
Eri preoccupata per noi, non volevi lacrime ma larghi sorrisi e che non mancasse mai un fiore davanti alla tua ultima dimora terrena.
Ti rendevano triste i luoghi dimenticati, quelli dove appassiva l’amore …
Per i pianti pazienta e perdonaci, solo l’urlo di un’anima che arranca e cade continuamente, per i fiori, beh, è una staffetta senza sosta.
Sei il mio dolore più grande, profondo e senza tregua, quel rumore assordante che mi sveglia la notte e mi vede inciampare, fermarmi su ogni pensiero che parla di noi, ma sei anche il dono più bello, perché non era così scontato che Dio mi gettasse tra le tue braccia e mi permettesse di chiamarti Mamma.
Ti Amo …
– Carla –

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