Rasentano la perfezione, presentando un animo “prisma” che, trafitto dalla luce, restituisce arcobaleni di rara bellezza … non lasciatevi incantare, è solo apparenza!!! Le “creature” in esame, coprono il tanfo della putrefazione con tale abilità che l’illusionista britannico Steven Frayne, conosciuto come Dynamo, a confronto è un “poraccio” da “Sagra della salsiccia”. Esiste qualcosa di più meschino della bontà boomerang? Di una bella facciata che dietro nasconde rovine? Apparire per salire di gradimento … e con l’essere, con la sostanza, si può fare un bel bollito! Contano la vetrina, i sorrisi silenziosi del pubblico, il mormorio che si fa eco, il trionfo. La necrosi dell’io non ha vittime prescelte o predilige luoghi particolari in cui compiere opera di devastazione, trova dimora ospitale ovunque. È facile imbattersi nella poetica famigliola che divide casa con Banderas e, finita la colazione con latte e inzupposi, la domenica non salta una messa. Che brave persone, chissà con quale spirito altruista, forti della “Parola” e pregni di bene, spargono amore ad ogni angolo di strada. Il papà della casina del mulino bianco non scorda mai di infilare 50 euro, di purissimo amore, nel sacchetto delle offerte!!! Finita la funzione, finito il bene e se un vicino di casa, solo, anziano e malato, soffre di solitudine e pena per prepararsi anche uno stupido brodino, CHI SE NE FREGA! Aiutarlo? MA ANCHE NO, l’affetto a fondo perduto potrebbe rivelarsi letale, meglio evitarlo! 50 euro, un finto scambio di un segno di pace, e la casa del Signore diventa una lavanderia a gettoni, un elimina macchie, anche quelle più ostinate. È probabile, in ugual misura, inciampare nell’irreale “Famiglia Cuore”: mamma, papà e prole, una casetta di pan di spagna, il giardino lastricato di cioccolata, gli alberelli di zucchero filato e gli uccellini che intonano melodie amorose. I bimbi impeccabili, griffati di tutto punto, gioiosi possessori di giochi costosi o ipertecnologici, avvezzi a frequentare spazi esclusivi … la famiglia perfetta, da imitare ed ammirare. Dove sta l’insidia? Se esiste, ovviamente! Esiste, esiste, perché le creature tanto amate, protette per abbrancare il premio “genitore dell’anno”, stranamente, diventano meno importanti della borsa Burberry della mamma o del Suv di papà, trasparenti, teneri fagottini di carne da mollare, a dormire, parcheggiati nei passeggini, in balia dell’umido della notte, stile clochard, perché chi li ha messi al mondo deve fare l’apericena all’aperto, anche se è ottobre inoltrato o aprile! Bimbi, neonati inclusi, allucinati, trascinati in luoghi dove i decibel stordiscono anche i muri che, se solo sapessero digitare i numeri, chiamerebbero telefono azzurro per divorziare da genitori che non rinunciano alle seratone da “single spensierato”. La palla della bassezza, agitando ali angeliche, vola rapida sui birilli della maturità, della protezione, del rispetto, dal vero amore, facendoli ruzzolare, mettendo k.o. i malcapitati posti lungo la traiettoria. Dal male in peggio, senza una ragione diversa dall’egoismo, senza sensi di colpa che conferiscano spessore alla coscienza, senza il minimo desiderio di apprendere o insegnare qualcosa che merita di germogliare anche domani. Io, io e ancora io … urlato, per assicurarsi un varco, o bisbigliato, per mettere a tacere il buonsenso e non stuzzicare rimorsi, dal gradino più basso a quello più alto, senza distinzioni. Premurosi per copione, rancidi nell’anima! E che dire di chi ci rappresenta e dovrebbe dare il buon esempio? Una mano “prende” e … l’altra PURE!
– Carla –