Curiosità: “Digitus Impudicus”

Siamo italiani ed esprimerci, anche, con i gesti è un nostro modo d’essere … è cosa nota!
Si gesticola per accompagnare un discorso o, più semplicemente, per dire qualcosa a qualcuno, in modo celere ed efficace, non di rado per sottolineare disappunto.
È il caso del “Digitus Impudicus”, nome assegnato dai romani e che, pare, trovi origini davvero lontane.
Il “Dito Indecente”, issato, rappresenta lo “sbirulotto” dei maschietti e le collinette laterali, Pino e Lino, gli inseparabili.
In maniera, irritata, in epoca relativamente recente, è un insulto muto, che strilla “vai a farti servire!”, qualcosa di non esageratamente raffinato che allontana una colazione con Papa Francesco o con Mattarella.
Il “Ditino Biricchino”, tuttavia, ha viaggiato non poco per arrivare fino a noi, sembra, infatti, che sia presente negli Epigrammi di Marziale, dove un uomo, per chiarire che gode di ottima salute e non ha bisogno della loro consulenza, lo esibisce a tre medici.
Aristofane, ne fa uno strumento di comunicazione di un personaggio della commedia Le Nuvole.
Diogene Laerzio, fa presente che Diogene, filosofo notoriamente cinico, ad un oratore che ammira Demostene lo mostra chiamandolo “grande demagogo”.
Oggi, se volessimo svecchiarlo, lo potremo chiamare “Emily” … e chi conosce “Carima di tutto di più” mi ha capita!
Serena notte …
– Carla –

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