La “follia”

Ivanovka, piccola cittadina russa, non lontana da Mosca, nei giorni scorsi è stata teatro di un episodio di violenza inaudita, che ha portato alla morte una giovane donna e la creatura che portava in grembo.
Un omicidio “sbattuto” in rete, durante una live, e messo in scena per miserabili 1000 dollari, donati da un utente che incitava lo youtuber a “punire” la sua ragazza.
Stas Reeflay, all’anagrafe Stanislav Reshetnikov, 30 anni, dopo averla percossa, lasciandole i segni visibili in volto, ha trascinato Valentine Grigoryev, 28 enne, sul terrazzo di casa, vestita del solo intimo, lasciandola esposta, per 15 lunghissimi minuti, ad una temperatura che s’aggirava attorno ai zero gradi.
Posto che non avrebbe dovuto farlo nemmeno in piena estate, quale mente disturbata non capisce che un clima da freezer è letale?
Il delirio di onnipotenza spegne i neuroni?
Madre e bimbo, com’è facile intuire, sono passati dalla vita alla morte per assideramento.
1000 dollari e una sfida, denaro e follia, social e popolarità perversa, la vita e la morte vissute come un game, dove premi esc e rincominci, perché è solo un gioco e di reale e pericoloso non ha niente.
15 minuti, il recupero del corpo inanimato, la presa di coscienza che una ragazza ha smesso di esistere, che è morto anche il suo bambino, e una live che si protrae ancora, con lo sfondo della salma “gettata” su un divano.
Un video che lascia ben poco spazio all’immaginazione, che scandisce i minuti che scorrono abbracciati all’esaltazione e ad una successiva disperazione che di genuino non ha nulla.
La live s’interrompe se sospetti di aver ucciso chi dicevi di amare, per cercare soccorsi, si agisce e reagisce sperando di non aver commesso l’irreparabile, non si continua uno show.
Valentine non sapeva con chi aveva a che fare?
Quando l’animo di chi ci vive accanto perde i liquami della putrefazione morale, quando i gesti manifestano un’inequivocabile necrosi, non ci sono “ma” e non ci sono “se” … è sensato, vitale, tagliare la  corda e scrivere la parola “FINE”.
Serena notte …
– Carla –

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