Con gli occhi dell’anima,
dipingo la mia piccola città,
adagiata in una conca,
racchiusa tra piccoli rilievi rocciosi
e bassa vegetazione.
Con la voce dei ricordi,
canticchio vecchi motivi che richiamano alla mente
il gusto dello zucchero filato
e il rosso delle more.
Con l’inchiostro brillante della speranza
e la luce dei sogni,
scrivo una filastrocca tenera e sciocca.
Con la creatività e i colori dell’arcobaleno,
tratteggio il crepuscolo del mattino,
e mi perdo in un soave scintillio che abbraccia l’infinito.
Carla