Il frammento di un discorso, parole udite senza pesarle più di tanto, almeno nell’immediato, un sms, la vista di qualcosa che è familiare, ed ecco che vivo l’effetto “sasso nello stagno”: l’oggetto precipitando nell’acqua, produce una serie di cerchi concentrici e dal fondo vengono a galla i frammenti più veri, che la calma aveva sedimentato. Le inquietudini, le debolezze, le paure, sembrano bussare alla porta per servire un conto ancora da saldare e spalancandola è impensabile non dover riaprire la diatriba. ACCIDENTIIII!!!!!!! So cosa voglio e non ho dubbi che la direzione presa sia quella “giusta”, eppure, è come se avessi un maledetto sassolino infilato nella scarpa, piccolo e dispettoso che spostandosi mi procura un dolore non trascurabile. Guardarsi allo specchio per arrivare a toccarsi l’anima fa male, questo è sicuro, ma è lo scotto da pagare per non smettere mai di crescere, per non arrestare quell’evoluzione interiore che, teoricamente, dovrebbe insegnarmi ad essere una donna a 360°.
Carla
Leggendo ciò che scrivi e le tue riflessioni credo tu sia già una donna a 360°. Devi solo convincerti con un po’ più di autostima. Non sottovalutarti.
Ciao, Carla. Buona serata e buon Weekend.
Chi cammina troppo comodamente non si leverá mai le scarpe e la strada a volte va percorsa a piedi nudi. Tu continua così!
Un abbraccio!
Stamattina sono le parole del tuo post che mi fanno viaggiare dentro me stessa: “Guardarsi allo specchio per arrivare a toccarsi l’anima…”.
Sì, fa male, ma credo sia necessario e ci proverò. Non conoscevo il tuo blog e sono contenta di averlo scoperto. Ciao!
Cristina
Grazie per le tue parole, buona domenica.
ti invio queste parole che ho deciso di tatuarmi sulla pelle al più presto : “Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto di non essere mai abbastanza… Alda Merini”
La Merini ha parole che curano, vero? Io la amo infinitamente …. Grazie per avermele regalate … Buona domenica.